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le notizie del Caffè
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i sentimenti

Un racconto di Andrea Vitali
Quel folle amore
tra marito e moglie

tra marito e moglie
"Per l'Amore ho sfidato
ragionevolezza e età"
ragionevolezza e età"
Anche la cultura non resiste
al fascino dell'amore
al fascino dell'amore
Ammaliati da Di Caprio
ma pure da due 80enni
ma pure da due 80enni
La vita prima del sì
in un deserto rosa
in un deserto rosa
Le relazioni degli altri
per scoprire noi stessi
per scoprire noi stessi
L'amore diventa digitale
e trasforma le relazioni
e trasforma le relazioni
"Rischiamo di dimenticare
parole, baci e abbracci"
parole, baci e abbracci"
"In fin dei conti il web
è come la discoteca"
è come la discoteca"

Vite al verde
Il pianeta lo salviamo
anche con la carta sporca
anche con la carta sporca
Come il vento delle Alpi"
si trasforma in energia
si trasforma in energia
In Grecia isole minacciate
da una foresta di pale
da una foresta di pale
IL DOSSIER

Per le malattie rare
farmaci personalizzati
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IL REPORTAGE

"The game" in Bosnia
per trovare una famiglia
per trovare una famiglia
Questo mondo…

In un mondo sospeso
a divorare serie tv
…l'altro mondo

Come ti riciclo il cibo
a un terzo del prezzo
LE FIRME DEL CAFFÈ
Luca Mercalli
L'analisi
Confinamento più efficace
dei negoziati dell'Onu
dei negoziati dell'Onu

Chi è
Climatologo, docente universitario e presidente della Società italiana di meteorologia
Il confinamento sanitario ha fatto di più per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra che trent’anni di negoziati delle Nazioni Unite: mai si era visto un calo così vistoso in un solo anno, stimato per ora dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale di Ginevra fino al 7,5 per cento. Ma si tratta soltanto di un rallentamento del tasso di emissione, non di una diminuzione della quantità di CO2 nell’atmosfera, che anzi - a causa del continuo accumulo in circa due secoli di rivoluzione industriale basata sui combustibili fossili - non aveva mai raggiunto valori cosi elevati negli ultimi cinque milioni di anni, con una concentrazione media attuale di 410 parti per milione.
Stiamo preparando un mondo più caldo e più estremo, e per questo motivo è sempre più urgente tirare il freno a mano sull’uso dell’energia fossile e contestualmente premere sull’acceleratore delle fonti rinnovabili: idroelettrico, solare termico e fotovoltaico, eolico e un po’ di biomasse. Prima del coronavirus il prezzo dell’elettricità rinnovabile era già competitivo rispetto al fossile, con investimenti in espansione. L’attuale riduzione del prezzo del petrolio rischia di far perdere temporaneamente appetibilità ai progetti dell’energia verde, e per tornare prima possibile a spingere sulla transizione energetica occorre una forte volontà politica.
Il ruolo guida spetta all’Europa con il Green Deal, pacchetto di misure che prevede più efficienza energetica e più rinnovabili per arrivare a un continente neutro in termini di emissioni entro il 2050. E pure la Confederazione si inserisce con coerenza in un quadro di obiettivi simili. Il problema è il resto del mondo, ma con la buona novella che il neopresidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato all’indomani della disfatta del negazionista climatico Trump: riportare l’America nell’Accordo di Parigi e riaprire con determinazione i negoziati per salvaguardare il clima dallo scenario più pericoloso per le future generazioni.
Serve una forte leadership internazionale per dare una svolta rapida ed efficace alla transizione energetica, una specie di nuovo "progetto Manhattan" che unisca conoscenza scientifica, risorse finanziarie e capacità ingegneristiche in uno straordinario sforzo che deve assolutamente essere paragonabile a quello che fu sostenuto per cause belliche. Abbiamo la tecnologia, le possibilità di metterla in pratica, ciò che ci manca è il tempo, per questo non possiamo permetterci di aspettare che le cose avvengano lentamente, spinte dalla cultura e dal mercato: devono avvenire su grande scala e a livello di massa nel giro di una decina d’anni, altrimenti per il clima sarà troppo tardi.
La leva fiscale dell’Ecobonus introdotta in Italia per la riqualificazione energetica degli edifici è favorevole, ma anche in questo caso procede troppo lentamente. Per innescare una reazione a catena abbiamo bisogno di convincerci tutti che questa è una scommessa collettiva con in gioco la sopravvivenza della specie. Senza una partecipazione emotiva e corale alla gara delle rinnovabili, arriveremo tardi al traguardo. Io ho iniziato questa corsa da tempo così questo pezzo è stato scritto su un computer in una casa funzionante a energia solare. Avanti! Ogni tetto esposto al sole dovrebbe avere il suo pannello.
Stiamo preparando un mondo più caldo e più estremo, e per questo motivo è sempre più urgente tirare il freno a mano sull’uso dell’energia fossile e contestualmente premere sull’acceleratore delle fonti rinnovabili: idroelettrico, solare termico e fotovoltaico, eolico e un po’ di biomasse. Prima del coronavirus il prezzo dell’elettricità rinnovabile era già competitivo rispetto al fossile, con investimenti in espansione. L’attuale riduzione del prezzo del petrolio rischia di far perdere temporaneamente appetibilità ai progetti dell’energia verde, e per tornare prima possibile a spingere sulla transizione energetica occorre una forte volontà politica.
Il ruolo guida spetta all’Europa con il Green Deal, pacchetto di misure che prevede più efficienza energetica e più rinnovabili per arrivare a un continente neutro in termini di emissioni entro il 2050. E pure la Confederazione si inserisce con coerenza in un quadro di obiettivi simili. Il problema è il resto del mondo, ma con la buona novella che il neopresidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato all’indomani della disfatta del negazionista climatico Trump: riportare l’America nell’Accordo di Parigi e riaprire con determinazione i negoziati per salvaguardare il clima dallo scenario più pericoloso per le future generazioni.
Serve una forte leadership internazionale per dare una svolta rapida ed efficace alla transizione energetica, una specie di nuovo "progetto Manhattan" che unisca conoscenza scientifica, risorse finanziarie e capacità ingegneristiche in uno straordinario sforzo che deve assolutamente essere paragonabile a quello che fu sostenuto per cause belliche. Abbiamo la tecnologia, le possibilità di metterla in pratica, ciò che ci manca è il tempo, per questo non possiamo permetterci di aspettare che le cose avvengano lentamente, spinte dalla cultura e dal mercato: devono avvenire su grande scala e a livello di massa nel giro di una decina d’anni, altrimenti per il clima sarà troppo tardi.
La leva fiscale dell’Ecobonus introdotta in Italia per la riqualificazione energetica degli edifici è favorevole, ma anche in questo caso procede troppo lentamente. Per innescare una reazione a catena abbiamo bisogno di convincerci tutti che questa è una scommessa collettiva con in gioco la sopravvivenza della specie. Senza una partecipazione emotiva e corale alla gara delle rinnovabili, arriveremo tardi al traguardo. Io ho iniziato questa corsa da tempo così questo pezzo è stato scritto su un computer in una casa funzionante a energia solare. Avanti! Ogni tetto esposto al sole dovrebbe avere il suo pannello.
28-11-2020 22:30
Papa Francesco
Marte,
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